Ecco un paio di titoli molto significativi:
"Un albergo voleva che mio figlio disabile si nascondesse in una saletta privata"
"Giovane disabile isolato" dall'hotel, la Ministra Locatelli: "Ignobile chi allontana una persona in difficoltà"
La notizia ha suscitato una tempesta di voci indignate sui quotidiani e sui social. Questo è molto positivo, dato che dimostra l'affermarsi di una coscienza e di una conoscenza del pianeta H molto più diffusa di qualche anno fa, con buona pace di Fedez e delle sue battute sulle donne disabili.
E ciò, anche se purtroppo di casi simili a questo se ne verificano ancora ogni giorno e soltanto forse uno su mille viene denunciato per riservatezza o timidezza.
Ma dov'è allora la voce fuori dal coro?
Vorrei subito chiarire che chi scrive, oltre a ricoprire la carica di Presidente di un'associazione di persone con disabilità visive, è lui stesso cieco assoluto e da mezzo secolo combatte con articoli e interventi diretti su situazioni concrete, anche con carte bollate, contro le discriminazioni nei confronti delle persone con disabilità. Ma dagli studi di giurisprudenza emerge il ricordo di un'antica massima: "Summum ius,summa iniuria", ossia, la giustizia in astratto può essere sommamente ingiusta. Per poter giudicare imparzialmente occorre sentire entrambe le campane e spesso non basta neppure, dato che i fatti possono essere intermedi rispetto alle opposte tesi.
In un comunicato stampa che riprodurremo integralmente in fondo, gli "accusati" rilevano che "l'albergo è stato travolto da un'autentica tempesta mediatica e che le critiche sono spesso infondate, in quanto provenienti da persone estranee ai fatti." I gestori parlano di "Urla nella sala da pranzo, i clienti volevano tranquillità" e che al ragazzo disabile cognitivo e non vedente, è stato "proposto di spostarsi in una saletta intima, raccolta, in cui spicca come elemento decorativo un mosaico di vetro. Non, come è stato scritto, un vetro oscurato o una stanza in cui isolare Tommaso; al contrario, un luogo nel quale a Tommaso venissero garantite la massima discrezione e la possibilità di esprimersi liberamente."
Le vibranti proteste dei genitori di Tommaso sono ben espresse e motivate in vari articoli di stampa su quasi tutti i quotidiani italiani e un paio di esse le abbiamo riportate all'interno del nostro settimanale. Ma quando si tratta di contemperare delle esigenze che confliggono fra di loro, è necessario porsi da un punto di vista neutro e avvalersi anche di altri esempi: se una coppia di giovani genitori, non potendo affidare a nessuno il loro pargoletto in fasce se lo portano a teatro, al primo strillo la madre (e non il padre, di solito, e anche questa è discriminazione!), senza che ci sia alcuna sollecitazione, corre fuori del palchetto per non disturbare gli spettatori. Si potrà obiettare che il pargolo non è un disabile, ma la stessa scena si verificherebbe se si trattasse di un adulto con disturbi comportamentali.
Altra possibile obiezione: "ma in sala da pranzo non c'è una commedia da seguire in silenzio!", al che il cliente potrebbe replicare che la famiglia ha portato Tommaso per fare passeggiate in montagna e non per passare un'ora in sala da pranzo, disturbando, non con la sola presenza, bensì con un comportamento attivo e rumoroso l'assimilazione dei cibi da parte degli altri clienti. La madre avrebbe potuto chiedere il servizio in camera o quello più comodo nella saletta riservata, esibendo con pieno diritto la "diversità" del figlio in altre occasioni, passeggiando in paese o nei boschi.
In conclusione la nostra opinione, sicuramente discutiblle ma certamente non politicamente scorretta, se è vero che la politica è l'arte del compromesso, è che bisogna sempre cercare di contemperare gli opposti interessi nel caso concreto, senza arroccarsi a oltranza nella difesa di un principio astratto, assolutamente giusto, ma che, se portato alle estreme conseguenze può tracimare nell'estremismo fondamentalista.
E diciamo ciò anche nell'interesse della nostra categoria: se qualche anno fa degli atteggiamenti esageratamente egalitari potevano essere utili a rompere il muro del "bon ton" e a squarciare il velo dell'indifferenza verso i problemi dei più fragili, oggi che il cammino verso le pari opportunità è almeno iniziato, determinate rivendicazioni offerte in pasto all'opinione pubblica con l'etichetta di "scandalo", potrebbero essere controproducenti.
Denunciamo quindi i soprusi, le discriminazioni,sia pratiche che psicologiche, ma siamo ben attenti a valutare obiettivamente il contesto, la situazione concreta, affinché le nostre rivendicazioni non siano contestabili e non si ritorcano contro di noi.
(G.N.)
Ed ecco la replica integrale del gestore.
"A oggi, l'Hotel Colbricon si dice estremamente rammaricato per quanto accaduto, ma ci tiene a puntualizzare che nulla è stato compiuto in malafede o con intento discriminatorio.
Dal momento che, come struttura che opera nel settore alberghiero da oltre 40 anni, l'hotel Colbricon ha la priorità di garantire il benessere di tutti i suoi ospiti, alcuni clienti si sono rivolti ai gestori per chiedere una maggiore tranquillità, a causa delle urla nella sala da pranzo.
Per tale motivo la proprietaria ha proposto a Cecilia e Remo di spostarsi in una saletta intima, raccolta, in cui spicca come elemento decorativo un mosaico di vetro. Non, come è stato scritto, un vetro oscurato o una stanza in cui isolare Tommaso; al contrario, un luogo nel quale a Tommaso venissero garantite la massima discrezione e la possibilità di esprimersi liberamente.
La proprietaria dell'hotel si scusa per il gesto fraintendibile. Non era suo intento offendere la sensibilità di nessuno, motivo per il quale ha subito tentato di aprire un dialogo con le persone coinvolte, per ora senza risultati.
Sono moltissime le telefonate e le e-mail, anche da parte di testate giornalistiche, che l'hotel ha ricevuto in questi giorni. L'intero staff dell'Hotel Colbricon rinnova le proprie scuse alla famiglia di Tommaso e i propri ringraziamenti agli ospiti, ai colleghi e agli amici che li hanno sostenuti in queste ore difficili, in cui sono stati travolti da un'autentica tempesta mediatica e critiche spesso infondate in quanto provenienti da persone estranee ai fatti.
dal Comunicato stampa dell'Albergo, 12/03 /2023 .