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Non possiamo fare a meno di dire la nostra su un caso che ha provocato un ribaltone nell'opinione pubblica e che dovrebbe farci riflettere molto sul piano sociale, geopolitico e culturale. Prima la notizia giornalistica e poi il nostro commento.

In molti hanno gioito per la liberazione di Patrick Zaki, rientrato ieri in Italia da Il Cairo con un volo di linea ordinario. In molti ma non tutti. UN non piacere affatto è stata la decisione dell'attivista scelto di rifiutare il volo di Stato messo a disposizione dal governo Meloni per il rimpatrio.

“Un grazie al governo italiano per quello che ha fatto negli ultimi giorni, ho veramente apprezzato tutto quello che hanno fatto”: ha detto Zaki a giornalisti all'aeroporto del Cairo prima della partenza. “Sono veramente emozionato di essere qui”, ha premesso. “Un grazie alla diplomazia italiana in Egitto”, ha aggiunto citando l'Ambasciatore d'Italia al Cairo, Michele Quaroni, e il consigliere Marco Cardoni. Ma poi Patrick Zaki ha deciso di non prendere il volo di Stato evitando così la passerella di Meloni e le relative strette di mano ufficiali. In tanti hanno storto il naso ritenendo il gesto una mancanza di gratitudine nei confronti in primis della premier.

A chi proprio non è piaciuto l'atteggiamento di Zaki è stato Vittorio Feltri, noto per sparare a zero su tutto e tutti senza filtri, ha pubblicato parole di sdegno e molto aggressive nei confronti dell'accaduto. “Avendo constatato il cattivo comportamento del giovanotto in questione, non gioisco affatto della sua riconquista del diritto a rientrare in Italia. scrive Feltri – “In Italia per anni si è parlato di lui come fosse un martire della libertà, quando invece a me sembrava un bulletto capace di tutto e buono a nulla.

Estratto da IL Riformista -Redazione — 24 Luglio 2023

Ed ecco cosa ne pensiamo.

Per molti questo comportamento villano e strafottente del Dott. Zaki, laureato magna cum laude dall'Alma Mater, l'Università più antica del mondo occidentale, e stato vissuto come un ceffone in piena faccia. Per un paio di anni abbiamo sofferto per la sua durissima detenzione abusiva, ci siamo indignati per i continui rinvii immotivati ​​del processo, abbiamo tirato un sospiro di sollievo quando è uscito di prigione in libertà condizionata, abbiamo gioito alla notizia del provvedimento presidenziale di grazia.

E subito dopo la doccia gelata: rifiuta l'aereo di Stato per il rientro ufficiale, onore che comunque ci era sembrato eccessivo; esclude ogni incontro con il Premier o membri del Governo; dichiara di non riconoscere alcuna autorità.

Sì, d'accordo, nessuna di queste cose era un obbligo per lui, proprio per i principi di libertà che vigono in uno Stato in cui il potere viene esercitato nei limiti della Costituzione. Ma la libertà è una cosa e la maleducazione è un'altra. E quando ci si comporta da villani per affermare in modo eclatante la propria libertà di pensiero e di scelta di vita politica e sociale, si dimostra di non avere capito che tale libertà esiste proprio perché c'è un potere che rispetta tali scelte e le consente, almeno fin quando rimangono sotto forma di parole o di scritti, cosa che non avviene nel suo Paese, come ha potuto constatare sulla sua pelle.

Mi auguro che questo secondo schiaffo che prende lo Stato italiano, peraltro con diverso Governo, serva da lezione ad evitare comportamenti sopra le righe e che, oltre a poter riservare spiacevoli sorprese, livellano tutte le situazioni, sminuendo il valore e l'importanza di quelle veramente meritevoli di essere sottolineate.

È un po' quello che sta succedendo con la qualifica di eroe: lo è sicuramente il Carabiniere Salvo D'Acquisto che offre il suo petto al mitra nazista addossandosi una colpa non sua per evitare la fucilazione di una ventina di ostaggi; lo è anche quel privato che rischia la vita per strappare dai binari un bambino in pericolo, o tutti quelli che si sono immolati in situazioni simili. Ma mi provoca fastidio e turbamento sentire qualificare eroi quelli che muoiono in una catastrofe naturale o in un attentato, a meno che ciò sia avvenuto nell'adempimento dei loro rischiosi doveri. Negli altri casi, se c'è una responsabilità per un comportamento o per una inerzia pubblica o privata, si cerchi di riparare per quanto è possibile con il giusto risarcimento, ma si evita di parlare di "eroi":

A proposito di eroi, non lo era certamente quella ragazza italiana, Silvia Romano, sequestrata in Kenya dai terroristi di Al Shabaab e che dopo 18 mesi è stata liberata a seguito di lunghe trattative economiche del Governo italiano che l'ha fatta rientrare con un volo di Stato e con l'accoglienza ufficiale del Primo Ministro Conte e del Ministro degli Esteri Di Maio, che sono rimasti imbambolati quando l'hanno vista sbarcare dall'aereo con un regolamentare velo islamico e la proibizione delle strette di mano, perché nel frattempo la giovane Silvia era diventata Aisha, forse a causa della sindrome di Stoccolma, convertendosi al credo mussulmano.

Questo era il primo schiaffo di cui abbiamo accennato più sopra, unito al fatto che il Governo, che fino alla liberazione aveva negato seccamente che fosse stato pagato un riscatto, era stato clamorosamente smentito dai terroristi che avevano proclamato su Al Jazeera che i 4 milioni di dollari ricevuti in quell'occasione sarebbero stati ben impiegati nell'acquisto di armi per i loro attentati!

Tornando al Dott. Zaki, al quale l'Università di Bologna ha tributato un'accoglienza certamente più clamorosa di quanto avrebbe fatto per un Premio Nobel, gli è stato offerto di concorrere per il Dottorato di ricerca, cosa di solito riservata ai quozienti intellettivi superiori al 140. E ciò, dopo la sua Laurea Magistrale in Letteratura moderna postcoloniale presa in discesa. E forse lo vedremo fra qualche anno seduto in cattedra a indottrinare studenti affascinati dall'"eroe".

È vero che a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si coglie, come sosteneva un noto politico nostrano, forse ben conscio per esperienza personale che, dopo la sua morte, si sarebbero svelati in TV tanti altarini sulle sue amicizie e connivenze, tali da giustificare pienamente la .battuta

Ma noi rischiamo consapevolmente l'inferno dei malpensanti, immaginando che d'ora in poi, ma anche prima, durante la sua custodia, gli esami ei i concorsi del "reduce" saranno superati agevolmente.

Ciò, a meno che Patrick non si comporti in modo tale da far pensare che il suo, più che un libertarismo volteriano, è un anarchismo fondamentalista, pensiero che qui in Italia e non in molti altri luoghi, è sicuramente libero di elaborare parlandone con gli amici, ma non certamente di inculcare da una cattedra più o meno apertamente, nelle giovani e facilmente influenzabili menti dei discenti. O almeno ciò è quello che, secondo il nostro pensiero, non dovrebbe essere ammesso, pur essendo consapevoli che non sono pochi i casi che attualmente smentiscono questo nostro auspicio.

Ci auguriamo comunque che, come gesto di rispetto verso la nazione che lo ha accolto per diversi anni, voglia almeno apprendere i primi rudimenti della lingua di Dante, di cui ha saputo balbettare e storpiare solo alcune parole, leggendole su un foglietto preparato per l'occasione della cerimonia di benvenuto a Bologna, "la Dotta"!

Giulio Nardone

Trasmissioni RAI con audiodescrizione

Programmi RAI audiodescritti dal 3 al 8 settembre

Foto di un televisore acceso
Foto di un televisore acceso

Questo l'elenco delle trasmissioni con il servizio di audio descrizione in onda sulle reti RAI dal 3 al 7 settembre

03/09/2024

  • RAIUNO - ore 14.05
    CHE DIO CI AIUTI 2
  • RAIUNO - ore 21.25
    MÀXIMA (1° Visione)
  • RAITRE - ore 20.50
    UN POSTO AL SOLE
  • RAIPREMIUM - ore 05.55
    È ARRIVATA LA FELICITÀ puntata 5
  • RAIPREMIUM - ore 09.20
    UN POSTO AL SOLE 27 puntata 209,210
  • RAIPREMIUM - ore 12.10
    IL RESTAURATORE 2 puntata 5,6
  • RAIPREMIUM - ore 19.25
    SORELLE puntata 2
  • RAIPREMIUM - ore 21.20
    NON MI LASCIARE puntata 4
  • RAIPREMIUM - ore 23.15
    IMMA TATARANNI – SOSTITUTO PROCURATORE 2 puntata 7
  • RAIMOVIE - ore 05.00
    IL BAMBINO NASCOSTO
  • RAIMOVIE - ore 10.30
    BIANCANEVE
  • RAIMOVIE - ore 23.10
    CENTO GIORNI A PALERMO

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Numeri telefonici utili al tempo del coronavirus

TAMPONI IN FARMACIA A ROMA E NEL LAZIO. - L'ELENCO COMPLETO E GLI INDIRIZZI.

lo scorso 10 novembre 2020 è stato siglato l'accordo tra Regione Lazio e le associazioni di categoria dei farmacisti su dove è possibile effettuare test rapidi antigienici e test seriologici.
I test avranno un prezzo massimo di 20 euro per i seriologici e 22 euro per l'antigenico. Sono infatti oltre 100 le prime farmacie che hanno iniziato ad eseguire i test eseguendone ad oggi circa 3mila.

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Associazioni romane che consegnano spesa e farmaci a domicilio.

Ci auguriamo che non siano necessarie, ma il timore che Roma sia destinata a conoscere un'altra fase di confinamento esiste e allora è meglio essere preparati.

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Servizi e numeri utili ai tempi del coronavirus aggiornati al 17 maggio.

  • Numero di pubblica utilità  - Covid-19:
    1500
  • PROTEZIONE CIVILE VOLONTARIATO
    800 85 48 54
  • CROCE ROSSA ITALIANA
    800 06 55 10
  • SALA OPERATIVA SOCIALE
    800 44 00 22
  • supporto psicologico:
    800.833.833
  • EMERGENZA INFANZIA:  
    114

Servizio rivolto a tutti coloro che vogliono segnalare una situazione di pericolo e di emergenza in cui sono coinvolti bambini e adolescenti.

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Aiutarci a Milano:

un servizio di supporto per la distribuzione di spesa, pasti e alimenti per animali tramite un call center e una rete di volontari sul territorio.

02 23 05 82 79


Niguarda Rinasce:

fornisce supporto psicologico e informazioni mediche a tutti i cittadini anziani, soli, ammalati e disabili in zona Niguarda a Milano.

02. 80 89 86 45

Numeri operativi su tutto il territorio di Roma

CROCE ROSSA ITALIANA (per spesa o farmaci) 800 06 55 10
SALA OPERATIVA SOCIALE 800 44 00 22
CARITAS ROMA OPERATIVO TUTTO IL GIORNO 339 349 23 75
ACLI ROMA (SPESA E MEDICINALI PER OVER 70) 344 240 23 33
SUPPORTO PSICOLOGICO 342 07 20 415

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