La sospensione del servizio civile ha messo in grave difficoltà soprattutto quei non vedenti che vivono da soli o con un compagno nelle stesse condizioni.
A quanto veniamo a sapere, la spesa via internet è intasata da persone per le quali in questo periodo di emergenza trovano più comodo questo sistema, ma che non avrebbero alcun impedimento a provvedere direttamente. Ci sembra quindi perfettamente giustificata la richiesta che venga assicurata ai non vedenti una corsia preferenziale che non li costringa ad attendere anche parecchi giorni prima di ricevere le derrate alimentari.
Attuare questo elementare principio di solidarietà sociale sarebbe oltretutto facilissimo per dei supermercati come la Esselunga che hanno nella loro banca dati l'indicazione dei clienti abituali con disabilità visiva, dato che per essi vige la gratuità della consegna a domicilio.
Per le medicine il problema dovrebbe essere risolto mediante il numero verde messo a disposizione da Federfarma, con il quale si viene messi in contatto con la farmacia più vicina che ha aderito a tale servizio; il numero è 800 189 521.
Ma come può cavarsela il cieco che non è informatizzato e che fino a pochi giorni fa risolveva i suoi problemi con l'accompagnatore del servizio civile?
Ho provato personalmente a dare una mano ad una non vedente in grave difficoltà, ma ho impiegato oltre due ore al telefono fra 112, Commissariato di pubblica sicurezza, Questura centrale, ASL e Assistenti sociali del comune! Allora ho posto il quesito alla protezione civile ed ecco la risposta:
Da:
Oggetto: Richiesta di informazioni per persone non vedenti
Data: lunedì 16 marzo 2020 12:59
Buongiorno, l'assistenza prossimale per persone con varie disabilità è normalmente gestita in questa emergenza o dai servizi sociali/assistenziali dei comuni, oppure dai COC (Centri operativi Comunali) istituiti proprio per l'emergenza in corso.
Ogni singola situazione sarà perciò presa in carico dal singolo comune, dalle associazioni e dai COC.
Cordialità
az
C'è soltanto da sperare che non tutti i Comuni lascino le telefonate in attesa per 50 minuti come è capitato a me, senza poi riuscire a parlare con nessuno.
Per la Lombardia ho recuperato due numeri di telefono, dedicati proprio all'emergenza coronavirus, che forse possono essere utili: 800 318 318. e 02 32 32 33 25.
C'è poi chi avrebbe la possibilità di farsi accompagnare da qualcuno, ma ha dei dubbi se ciò sia consentito, anche in considerazione del divieto di stare a meno di un metro di distanza da un'altra persona.
Sgombramo il campo da problemi giuridici: basta che l'accompagnatore compili una autocertificazione in cui dichiara:
"Il sottoscritto X Y,dichiara di doversi spostare dalla sua abitazione sita in ....per recarsi ad accompagnare il Sig. Tizio Cario, non vedente , residente in Via ..., che necessita di assistenza per compiere alcune attività essenziali che non può svolgere da solo. A tale scopo il percorso prevede le seguenti strade: ..... Data e firma.
Una volta formata la coppia, qualcuno si preoccupa della violazione dell'obbligo di distanza di un metro. A parte il fatto che in diritto esiste una esimente consistente nello "stato di necessità", che fa venir meno il reato, pensando più alla salute che alla legge,sappiamo tutti che con un po' di attenzione si può essere guidati anche senza prendere il gomito della nostra guida. Basta camminare dietro alla guida,utilizzando il bastone bianco come elemento di aggancio fra le due persone. Una volta raggiunto il supermercato, si potrà continuare in tandem ed è evidente che questo tandem costituisce un solo soggetto acquirente e quindi non crea alcun problema di contingentamento degli ingressi, anche perché la distanza di sicurezza viene mantenuta.
Coraggio ragazzi: uno per tutti e tutti per uno, ce la faremo.